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INTRODUZIONE
Con il pretesto di stabilire tariffe interstatali uniformi e porre così fine alla cosiddetta "Guerra dei porti", la risoluzione 13/12 del Senato federale ha stabilito un tasso ICMS uniforme del 4% sulle vendite interstatali di prodotti importati.
Tuttavia, la riscossione delle tasse al momento dello sdoganamento per nazionalizzare le merci straniere ha continuato a essere un'aliquota integrale, o "piena", comunemente del 18%.
A differenza di quanto ampiamente annunciato all'epoca, invece di ridurre e standardizzare l'aliquota, puntare a ridurre la tassazione, ciò che accadde ancora una volta, fu esattamente il contrario, con un conseguente aumento della pressione fiscale.
IL PROBLEMA CREATO
Questo perché la Delibera 13/12 del Senato Federale ha fatto diventare le società importatrici creditore del Tesoro dello Stato. Ciò accade perché nell'atto dello sdoganamento, l'ICMS viene raccolto al tasso pieno - 18% e quando questi prodotti vengono importati in altri Stati, la risoluzione determina che la vendita avvenga a un tasso del 4%.
Acquistando al 18% ICMS e vendendo al 4%, queste società pagano l'ICMS in anticipo da un lato e accumulano saldi a credito dall'altro. Ciò che molti non si rendono conto è che questo saldo di credito accumulato può essere utilizzato per pagare questo ICMS, migliorando così il loro flusso di cassa.
Accade così che tale credito non venga immediatamente svincolato per la compensazione dell'imposta dovuta, richiedendo una prima approvazione da parte del Tesoro dello Stato.
COME RISOLVERE
Nello Stato di San Paolo, l'istituto che ha accumulato credito da stanziare fino al limite mensile di 10.000 Ufesp può optare per il calcolo semplificato del credito accumulato generato determinato dall'ordinanza CAT 207/09. Ricordando che nel 2022 tale importo corrisponde a BRL 319.700,00 (trecentodiciannovemilasettecento reais) al mese.
Qualora il suddetto limite non raggiunga l'importo del saldo attivo accumulato dall'azienda, l'azienda deve optare per il metodo di Calcolo Costo, nei termini stabiliti dall'Ordinanza CAT 83/09. Questa modalità è complessa, in quanto richiede, con mezzi propri, controlli equivalenti a una "radiografia" mensile retroattiva dell'intero stabilimento, comprese le materie prime, i prodotti in preparazione, i semilavorati e i prodotti finiti, nonché i rispettivi processi di trasformazione.
Oltre alla complessità fiscale e contabile, questo processo, per essere efficace e veloce, deve scrutare le ipotesi giuridiche che costituiscono il credito accumulato per l'Erario, dimostrando, oltre alla propria formazione contabile, anche l'adeguato quadro Regolamento ICMS, che richiede anche un'adeguata conoscenza del quadro giuridico per la preparazione delle petizioni. È inoltre necessaria un'adeguata tecnologia informatica per generare file elettronici nel formato corretto richiesto dalla normativa.
Alcune strategie possono accelerare il processo di concessione dell'appropriazione del credito accumulato, come la richiesta di un regime speciale per anticipare l'appropriazione del credito accumulato, mediante fideiussione o garanzia bancaria.
COMPENSARE L'IMPOSTA
Nello Stato di San Paolo, mediante una propria procedura amministrativa e autorizzazione del Segretario delle Finanze, l'imposta dovuta in anticipo (ICMS) sullo sdoganamento delle importazioni può essere compensata con il credito accumulato di tale imposta.
Affinché tale compensazione avvenga è necessario un iter amministrativo con SEFAZ, per riconoscere o ratificare preventivamente il saldo attivo accumulato esistente nella contabilità fiscale della società.
Una volta riconosciuto ed inserito nel conto corrente fiscale del Sistema Elettronico per la Gestione del Credito Accumulato presso Fazenda Paulista, denominato e-CredAc, il credito accumulato può essere utilizzato per il pagamento tramite ICMS compensando dovuto nella DI - Dichiarazione di Importazione.
SISTEMA DI PAGAMENTO TRIBUTI SPECIALI
Per cercare di inibire la formazione di saldi creditizi elevati e persistenti, il Dipartimento delle finanze di San Paolo ha pubblicato l'ordinanza CAT 108/15, che disciplina la concessione di un regime speciale per la sospensione dell'ingresso per la sospensione dell'ingresso di ICMS dovuto nello sdoganamento delle merci importate che saranno oggetto di partenze interstatali soggette all'aliquota del 4%.
Per ottenere questo Regime Speciale entro la percentuale di riduzione dell'imposta desiderata, la società deve dimostrare, oltre al quadro giuridico, anche l'impatto che questa attività generatrice di credito accumulato sta avendo nella sua scrittura contabile e fiscale, nonché i costi che l'accumulazione del saldo del credito, sia nei loro risultati che finanziariamente e fiscalmente parlando, poiché questi valori generano un profitto fittizio e un'imposta sul reddito su un profitto che non è stato realizzato.
Nella maggior parte dei casi, la concessione di questo Regime Speciale non inibisce la prosecuzione della formazione dei saldi a credito, in quanto la sospensione dell'imposta una volta concessa non si verifica integralmente.
UTILIZZO DI CREDITO DI TERZI
Se la società importatrice non dispone di crediti propri per compensare l'imposta, il regolamento ICMS dello stato di San Paolo consente l'utilizzo di credito di terzi.
Ci sono due modi per farlo, il primo è il trasferimento del credito accumulato previa approvazione, attraverso il proprio iter amministrativo fiscale, nei termini stabiliti dall'art. 20 dell'Ordinanza CAT 26/10.
Un'altra modalità accettata dal Regolamento ICMS Paulista, ai sensi dell'Istruzione Normativa CAT 3/09 e dell'Avviso CAT 37/10, è quella di collegare i radar a Siscomex, attraverso operazioni di importazione per conto proprio e di terzi.
I requisiti e le condizioni per lo svolgimento di tali operazioni di importazione sono stabiliti nell'Istruzione Normativa RFB 1861 del 2018, la quale stabilisce che gli importi ricevuti dal committente, totali o parziali dell'obbligazione, sono considerati risorse proprie dell'importatore per ordine, anche se avvenuta prima dell'esecuzione dell'operazione di importazione.
L'utilizzo di crediti ICMS da terzi per il pagamento delle importazioni ICMS comporta vantaggi per acquirenti (cessionari) e venditori (cedenti), in quanto la società che ha il credito riconosciuto e approvato dal Tesoro recupererà gli importi a cui ha diritto, mentre il la società che utilizza il credito per compensare l'imposta ridurrà il proprio carico fiscale.